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Una nuova recensione vi attende in questo post, miei carissimi lettori, e come sempre spero che vi piaccia e vi ispiri per delle buone letture. Questa volta è "La distanza tra me e te" di Lucrezia Scali ad essere entrata nella mia reading list, un libro mandatomi dalla Newton Compton, che approfitto per ringraziare e salutare tutta la redazione. È stata una lettura non facile, devo essere onesta. Seppur la scrittura molto semplice e scorrevole, ho letto la storia con il piede pigiato sul freno, andando avanti a poco a poco, senza fretta, leggendo come ho sempre fatto: con il piacere di farlo, prima di tutto, e con occhi da lettrice, e non da lit-blogger. Ma la trama e i sentimenti non sono riusciti a conquistare il mio cuore, come invece avrei voluto. Ma non posso, ovviamente, anticiparvi nulla. Scorrete verso in basso per iniziare a leggere la recensione!
La bella penna di Lucrezia Scali ritorna, dopo il boom di vendite avuto con "Te lo dico sottovoce" ad inizio gennaio 2016, e la sua carriera come scrittrice sembra sempre più avviata. Stavolta però è "La distanza fra me e te" ad essere sotto i riflettori (e sulle pagine virtuali di altre colleghe lit-blogger), e con questa nuova storia ci narra della mirabolante avventura amorosa di Isabel Borgia e Andreas Keller, due ragazzi apparentemente incongiungibili, distanti, dai caratteri naturalmente opposti, e con due modi di vedere la vita totalmente diversi. Un giorno, ad una gara di Agility dog, si incontrano e da subito non si piacciono, eppure con una buona dose di messaggi su Facebook e un pizzico di ironia, pian piano capiscono di essere legati più di quanto pensassero. L'unico inconveniente è la fede che Isabel porta al dito, uguale a quella di Matteo, suo marito. O Regina la ragazza di Andrea. Tra forti passioni mantenute a distanza, e segreti che proprio non riescono a confessare, i sentimenti sono la chiave di tutto, in un romanzo dove è il cuore il capo indiscusso di ogni disavventura.
Una scrittura semplice, leggera e decisamente veloce ci accompagna all'interno delle vicende di "La distanza tra me e te", una storia narrata da due diversi punti di vista, quello di Isabel e di Andreas. Qualche volta, la narrazione viene interrotta da una forma epistolare formata dai messaggi virtuali scambiati dai due protagonisti, che nonostante la distanza (lei Roma, lui Torino) sembrano essere più vicini che mai. Purtroppo la scarsità di descrizione, che preferisce più lasciar spazio all'amore, fa risultare il tutto poco convincente. Un libro dall'atmosfera altalenante. Non sappiamo nulla di vero, né su Isabel né su Andreas, che ci appaiono poveri di patos, scarni di empatia e poco consistenti in una trama così particolare. Isabel è una ragazza che ha sempre basato le sue convinzioni sul matrimonio e sull'amore che prova per il marito Matteo, che l'accudisce e la sostiene nelle sue piccole passioni, e lei stessa crede in questa relazione, lo ripete più volte, ed è bello; sebbene alla fin fine venga trascurata perché il suo Matteo lavora arduamente per garantire a loro un futuro radioso, e torni tardi la sera, ma non smette di prendersi cura di lei. Lavora così tanto che Isabel non ha bisogno neppure di trovarsi un impiego e può dedicarsi a pieno regime alla sua routine (non del tutto specificata) ma che sostanzialmente consiste in dure sessioni d'allenamento per le gare di Agility Dog: ed è pure incredibilmente brava insieme alla sua Frida, il suo Australian Shepherd. Eppure si sente sola, mal realizzata. Purtroppo nel contesto non traspare un buon messaggio: la donna che non lavora, maldestra per di più, povera di carattere e di sogni. Isabel viene descritta come una persona meticolosa, che programma la sua vita al dettaglio, ma d'un tratto Andreas entra nella sua vita: "...sei entrato nella mia vita senza che ti abbia dato il permesso, ti sei accomodato senza essere stato invitato e l'hai rivoluzionata con tutta la forza di una scossa di magnitudo cinque. Non ti sei fermato alla due!".
Leggendo capiamo che non è poi così perfezionista, ma ci sembra quasi superficiale, si arrabbia per cose di poco conto e si contraddice, sempre. Isabel, seppur devota ad un amore fedele nei confronti di Matteo sceglie l'ardua impresa di nascondere quella folle amicizia con il bel Andreas, che l'ha folgorata, l'ha ammaliata e l'ha sconvolta totalmente, cambiandola probabilmente. Ha paura di ferire il marito eppure lo fa lo stesso. Crede nell'amore, ma continua a mentire, in primis a sé stessa. Chi è Isabel allora? La sua vita è confusa, tanto confusa quanto i sentimenti che il lettore prova. Non comprende le sue scelte e non ci si sente, per tanto, particolarmente vicino a lei. Il lettore non sa nulla, né di lei, né della sua famiglia, né del perché i suoi genitori abbiamo voluto dargli un nome così regale e meraviglioso. Conosciamo il fratello Simone, ma solo per poco, quando invece è divertente e vorremmo saperne di più, e sebbene sembri uno scapestrato le dona un'importante lezione: ritrovare sé stessi è importante. Probabilmente Isabel, per ritrovare la sua vera essenza, intraprende la peggiore delle strade innamorandosi di qualcun altro (un'Anna Karenina moderna e impacciata). Chi ci guadagna, in fin dei conti non è lei, è Andreas perché ha capito finalmente cos'è il vero amore, cosa si prova a sentirsi la mente colma della sua voce, senza poter smettere di pensarci, la pura e vera passione. Andreas ci risulta più reale: ha perso il padre che adorava, da cui per altro ha ereditato un'attività che sembra non poter andare avanti. Ha un cagnolone pasticcione, Ulisse, di cui non può fare a meno, e una fidanzata con cui convive, Regina, che non sopporta di farsi mangiare le scarpe ogni volta dal suo cane. Due vite diverse, come detto. Vite che alla fine del romanzo vediamo cambiare, in meglio o in peggio sta solo al lettore scoprirlo. E magari farsi catturare dalla curiosità con un finale del tutto lasciato all'immaginazione del suo interlocutore. Chissà. È certamente uno di quei libri che bisogna leggere per scoprire se ci piacerà o rimarremo delusi. Sta a noi.
Lucrezia Scali è nata a Moncalieri nel 1986 e qualche anno più tardi si è trasferita a Torino. Il suo amore per gli animali l'ha guidata fino alla facoltà di Medicina Veterinaria di Grugliasco, dove studia ancora. Dal 2012 gestisce un blog, Il libro che pulsa. "Te lo dico sottovoce", suo romanzo d'esordio inizialmente autopubblicato, rimasto nella classifica dei libri digitali per oltre tre mesi, è stato pubblicato dalla Newton Compton con un notevole successo e sarà presto tradotto in Germania. La Newton Compton ha pubblicato anche "Come di frega l'amore", in versione ebook.
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Nata a Pavia, classe 1992,laureata in Product Design all'Accademia di belle arti di Brera, vorace lettrice, creativa, blogger a tempo perso, pessima youtuber.
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