CITTA' DI CARTA
Recensione
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E’
risaputa la magnifica bravura dello scrittore John Green nel saper elaborare le
parole e creare così dal nulla delle storie di giovani che non si leggono mai
da nessuna parte. Un autore, ricordiamolo, che è stato ritenuto una delle menti
più influenti al mondo nel 2014 dal New York Times. Una grande
creatività e una penna potente. Inutile negarlo: leggendo i suoi libri si cade
vittima della sua scrittura magnetica. E anche se non tutti i suoi romanzi per
ragazzi hanno avuto successo come Colpa delle Stelle (titolo del romanzo che
più ha avuto successo e di cui è stato tratto un film/ leggi la mia recensionesul libro), John Green rimane uno degli scrittori per ragazzi più bravi al
mondo.
Città di carta è il titolo del suo terzo romanzo, pubblicato nell'ottobre del 2008 e esattamente un anno dopo giunto in Italia edito da Rizzoli. E' la prorompente storia di Quentin un ragazzo all'ultimo anno di liceo, innamorato della bella e popolare Margo Spiegelman, e sopratutto pronto a fare di tutto per lei anche ad accompagnarla in una notte di scorribande folli e adrenaliniche. Sì, perchè Q. non è mai stato un ragazzo vivace, dato anche dai genitori spicanalisti che si vantano della loquacità del loro figlio e dell'insegnamento datogli. Però quando si ritrova dopo tanto tempo davanti a Margo alla finestra delle sua camera, capisce che ha bisogno di restarle vicino perchè il suo cuore inizi a battere impazzito e lo faccia finalmente sentire vivo.
Però il giorno dopo della loro avventura notturna, Margo scompare. Dentro sè Quentin sa che sta bene e che è salpata per un'altra delle sue rocambolesche avventure, e non vuole credere che in realtà potrebbe essersi suicidata dopo una serie di indizi che lei stessa gli ha lasciato per ritrovare il suo corpo. Ma è veramente così? Quentin non può accettarlo e dopo giorni spesi a comprendere le misteriose frasi in un libro, le poesie preferite da Margo, decide di lanciarsi a tutta birra alla ricerca della ragazza che ha sempre amato, accompagnato dai suoi inseparabili migliori amici Ben e Radar.
Una storia ricca di scene divertenti e di parole che fanno riflettere. Un viaggio on the road alla Kerouac dove l'introspezione dei personaggi, i loro desideri e le paure diventano il punto chiave di tutto il romanzo. Una trama creata per risaltare l'amicizia più che l'amore, e per diffondere un messaggio di coraggio per tutti quei ragazzi che si trovano a dover fare i conti con la vita e i suoi cambiamenti dopo la scuola. La difficoltà di fare delle scelte, e di prendere una strada tutta propria: l'importante è farlo con saggezza senza avere rimpianti. Tutto questo in un romanzo di quasi 400 pagine, dove i protagonisti troveranno più sè stessi che la dinamica e sperduta Margo Spiegelman, e questo fa di lei una sorta di Virgilio, una guida che ispira a qualcosa di nuovo, che esce fuori dagli schemi ed è enigmatico. Invitandoci a non avere paura del tempo che passa, ma solo a divertirci e fare della nostra vita un qualcosa di molto lontano da una persona che abita in una città di carta, che sceglie ogni giorno di non deviare dalla sua routine e dalle tradizioni.
Un romanzo che si legge velocemente, molto scorrevole e ispirante. Tenero e allo stesso tempo misterioso. La scrittura di John Green è fresca, frizzante e articolata, assolutamente piacevole e rilassante, perfetta per un romanzo come questo che potrebbe sembrare impegnativo da certi punti di vista, ma che in realtà non si fa fatica a terminare dedicandoci un po' di tempo.
I personaggi sono molto ben descritti, quasi reali e sopratutto uno diverso dall'altro in modo caratteriale, e questo rende piuttosto credibile tutto il contesto. Anche se a tratti si rimane rallentati nella lettura, sopratutto a metà libro nelle scene dove Quentin riflette su che fine possa aver fatto Margo e non riesce a giungere ad una conclusione o a comprendere gli indizi che lei gli ha lasciato. In verità sono proprio questi ultimi la causa preponderante della stasi nella trama. Indizi che ci aspettavamo potessimo comprendere noi stessi, o per lo meno più creativi e maggiormente studiati.
In generale però Città di carta non delude totalmente e come già detto, è un romanzo che va letto per una ragione: quella di riuscire a trovare sé stessi in giornate completamente disastrose.
Città di carta è il titolo del suo terzo romanzo, pubblicato nell'ottobre del 2008 e esattamente un anno dopo giunto in Italia edito da Rizzoli. E' la prorompente storia di Quentin un ragazzo all'ultimo anno di liceo, innamorato della bella e popolare Margo Spiegelman, e sopratutto pronto a fare di tutto per lei anche ad accompagnarla in una notte di scorribande folli e adrenaliniche. Sì, perchè Q. non è mai stato un ragazzo vivace, dato anche dai genitori spicanalisti che si vantano della loquacità del loro figlio e dell'insegnamento datogli. Però quando si ritrova dopo tanto tempo davanti a Margo alla finestra delle sua camera, capisce che ha bisogno di restarle vicino perchè il suo cuore inizi a battere impazzito e lo faccia finalmente sentire vivo.
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"Margo Roth Spiegelman, i cui racconti di avventure epiche imperversavano
sulla scuola come un temporale estivo.
Margo Roth Spiegelman, a cui un vecchio che viveva in una casa diroccata a Hot Coffee,
nel Mississippi, aveva insegnato a suonare la chitarra.
Margo Roth Spiegelman, che aveva viaggiato per tre giorni insieme alla compagnia di un circo:
era portata per il trapezio a quanto pareva"
Però il giorno dopo della loro avventura notturna, Margo scompare. Dentro sè Quentin sa che sta bene e che è salpata per un'altra delle sue rocambolesche avventure, e non vuole credere che in realtà potrebbe essersi suicidata dopo una serie di indizi che lei stessa gli ha lasciato per ritrovare il suo corpo. Ma è veramente così? Quentin non può accettarlo e dopo giorni spesi a comprendere le misteriose frasi in un libro, le poesie preferite da Margo, decide di lanciarsi a tutta birra alla ricerca della ragazza che ha sempre amato, accompagnato dai suoi inseparabili migliori amici Ben e Radar.
Una storia ricca di scene divertenti e di parole che fanno riflettere. Un viaggio on the road alla Kerouac dove l'introspezione dei personaggi, i loro desideri e le paure diventano il punto chiave di tutto il romanzo. Una trama creata per risaltare l'amicizia più che l'amore, e per diffondere un messaggio di coraggio per tutti quei ragazzi che si trovano a dover fare i conti con la vita e i suoi cambiamenti dopo la scuola. La difficoltà di fare delle scelte, e di prendere una strada tutta propria: l'importante è farlo con saggezza senza avere rimpianti. Tutto questo in un romanzo di quasi 400 pagine, dove i protagonisti troveranno più sè stessi che la dinamica e sperduta Margo Spiegelman, e questo fa di lei una sorta di Virgilio, una guida che ispira a qualcosa di nuovo, che esce fuori dagli schemi ed è enigmatico. Invitandoci a non avere paura del tempo che passa, ma solo a divertirci e fare della nostra vita un qualcosa di molto lontano da una persona che abita in una città di carta, che sceglie ogni giorno di non deviare dalla sua routine e dalle tradizioni.
Un romanzo che si legge velocemente, molto scorrevole e ispirante. Tenero e allo stesso tempo misterioso. La scrittura di John Green è fresca, frizzante e articolata, assolutamente piacevole e rilassante, perfetta per un romanzo come questo che potrebbe sembrare impegnativo da certi punti di vista, ma che in realtà non si fa fatica a terminare dedicandoci un po' di tempo.
I personaggi sono molto ben descritti, quasi reali e sopratutto uno diverso dall'altro in modo caratteriale, e questo rende piuttosto credibile tutto il contesto. Anche se a tratti si rimane rallentati nella lettura, sopratutto a metà libro nelle scene dove Quentin riflette su che fine possa aver fatto Margo e non riesce a giungere ad una conclusione o a comprendere gli indizi che lei gli ha lasciato. In verità sono proprio questi ultimi la causa preponderante della stasi nella trama. Indizi che ci aspettavamo potessimo comprendere noi stessi, o per lo meno più creativi e maggiormente studiati.
In generale però Città di carta non delude totalmente e come già detto, è un romanzo che va letto per una ragione: quella di riuscire a trovare sé stessi in giornate completamente disastrose.
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"Cercai di nascondere la mia ammirazione, però Margo vide il modo in cui la
guardavo e mi sorrise ammiccante.
«In buona sostanza» disse, «questa sarà la
notte migliore di tutta la tua vita»."
guardavo e mi sorrise ammiccante.
«In buona sostanza» disse, «questa sarà la
notte migliore di tutta la tua vita»."
VOTO: 3.5 stelle/su 5
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John Green è nato nel 1977. È cresciuto in Florida e in Alabama, dove ha frequentato una scuola non molto diversa da Culver Creek, e oggi vive a Indianapolis. “Cercando Alaska” è stato il suo primo romanzo e negli Stati Uniti ha vinto numerosi premi come miglior libro per Young Adults. Nel 2014 diventerà un film della Paramount Pictures scritto e diretto da Josh Schwartz, il creatore di The O.C. Rizzoli ha pubblicato anche Teorema Catherine e Città di carta.
Ciao Roberta, bella recensione *__* Ho letto questo libro l'anno scorso ed è piaciuto molto anche a me, anche se penso il mio preferito di Green rimarrà Cercando Alaska ^^
RispondiEliminaCiao Juliette, grazie! Ho sentito parlare molto bene di Cercando Alaska ed adesso non vedo l'ora di poterlo leggere al più presto. Fin adesso il mio libro preferito di John Green è Colpa delle stelle, che ho amato alla follia! Byee ^^
EliminaCiaooo, ho appena scoperto il tuo blog e mi sono iscritta.. è davvero carino :) Se ti va passa a trovarmi, mi farebbe piacere ;)
RispondiEliminaA presto :)
Il mio blog: http://chocoandbook.blogspot.it/
Chocolate And Books