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lunedì 11 aprile 2016

Blog Tour "E' qui che volevo stare" di Monica Brizzi | Tappa 1: Presentazione romanzo, Incipit e giveaway

Bentornate piccole creaturine coccolose. Come vi ho anticipato ieri pomeriggio con il post del mio Book Haul, oggi parte un nuovo viaggio alla scoperta di un romanzo romantico scaturito dalla prorompente penna di Monica Brizzi, già autrice di altri romanzi molto apprezzati. In particolare in questo post ho l'onore di presentarvi in primis la sua ultima opera E' QUI CHE VOLEVO STARE, tramite anche un bell'incipit che so che apprezzerete tantissimo. O almeno, così è stato per la sottoscritta!



E' QUI CHE VOLEVO STARE


AUTORE: Monica Brizzi
GENERE: Romantico
EDITORE: Autopubblicato
PREZZO: 1,49 € eBook
PAGINE: 150
DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 marzo 2016
DOVE ACQUISTARLO? AMAZON | FELTRINELLI | KOBO


TRAMA
Una promessa fatta dieci anni prima. Tornare in Grecia, ancora una volta, tutti insieme. È questa l’idea che spinge un gruppo di trentenni a ripetere la gita dell’ultimo anno di scuola. Peccato che Sofia, una ventinovenne così rossa e piena di lentiggini da essersi meritata il soprannome di Gnomo, non sia pronta a ritrovare tutti, soprattutto Michele, l’ex da cui cerca di scappare. Ma anche Giusti e Paolucci, l’imbucato Martinelli, le ragazze della E, il professore di storia dell’arte, la bidella, Tommaso, l’amico di sempre, il ragazzo di Ragioneria che conosce sin dai tempi delle medie. Tra strane scoperte, nuovi amori, tradimenti, serate in discoteca, pianti e risate a non finire, immersa nella Grecia delle grandi divinità, Sofia riuscirà una volta per tutte a sconfiggere la sua chimera?



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INCIPIT
Fisso la valigia sconcertata, quasi fosse l’entrata per la tana del Bianconiglio, e aspetto che i vestiti si infilino nel posto giusto senza che io debba scegliere quale portare. L’idea di andare in vacanza a dieci anni di distanza dalla fine della scuola mi sembra assurda e faccio fatica ad accettare che ho detto di sì. Eppure ricordo benissimo che dopo aver bofonchiato per diversi secondi parole senza senso ho mosso le labbra e le ho distese fino a pronunciare una esse. Non una enne. 
Mi gratto la punta del naso e continuo a squadrare la valigia nella speranza che prima o poi qualcosa succeda, ma a parte il campanello che suona nessun altro fatto è degno di nota. Una, due, tre volte. Risuona per tutto l’appartamento e fa quasi vibrare le pareti. Mi alzo dal letto e percorro il corridoio preparandomi alle chiacchiere che tra cinque secondi esploderanno nel mio appartamento.
«Sì», dico al citofono.
«Sofiii! Sono io! Apri!» urla. La voce di Roberta è acuta come quella di un neonato a cui non viene cambiato il pannolino da un paio d’ore e mi rendo conto di contrarre tutta la faccia per lo sconquasso che crea in strada, nelle scale e nelle mie orecchie. È mattina presto e il palazzo, come la città, dorme ancora. Avere Roberta intorno nelle prime ore dell’alba, o nelle ultime della notte, mi inquieta. Quando entra ha una valigia per ogni mano, il beauty case incastrato sotto il gomito destro, una busta sotto il sinistro e un paio di occhiali a specchio che coprono i suoi occhi piccoli. «Sei pronta?» chiede. 
«Non esattamente», rispondo, dopodiché inizio a solleticarmi l’orecchio.
«In che senso?» Faccio una smorfia e dentro la mia testa una mini Sofia si fa largo tra gli scatoloni delle scuse non ancora utilizzate. “Sono tornata tardi e non ho fatto in tempo a fare la valigia” non funzionerebbe visto che sa benissimo che sono in casa da ieri sera a mezzanotte. Potrei dirle che il cane del vicino è entrato in camera mia e si è mangiato tutti i vestiti ma anche questa non filerebbe affatto. Continuo a grattarmi senza che la piccola me scovi niente di allettante e mi appoggio al muro.
«Non so cosa mettere in valigia», mento spudoratamente. 
«Oh oh. Lo sapevo, sapevo che sarebbe successo.» Non so se ha capito qual è il vero problema e finge disinvoltura perché non ha voglia di parlarne, o se io sono abbastanza brava da averla convinta che la questione abbigliamento è davvero complessa. Butta a terra l’armadio formato viaggio che si è portata dietro e tenta di muoversi verso di me ma il campanello suona di nuovo e lei si avvicina al citofono. 
«Ani?» urla. Mi chiedo quanto tempo impiegheranno quelli del piano di sopra per presentarsi alla mia porta e chiedermi di cambiare amiche. 
«Sì!» risponde l’altra dopo aver imprecato senza un motivo apparente. 
«Sali», prosegue Roberta. Si volta verso di me che cerco di nascondere il viso tra i capelli e si mette le mani sui fianchi. Assomiglia tanto a sua madre ma non credo che dirglielo la farebbe felice visto che pesa cento chili e che ha la barba. 
«Sofi, che pensi di fare?»Ha capito tutto, certo che ha capito tutto. Mi conosce da quindici anni e sa benissimo cosa mi passa per la mente, sa benissimo cosa dice il mio viso e sa benissimo qual è il problema. 
«Niente», rispondo titubante. Anita compare sulla porta masticando una gomma come se dovesse evitare in tutti i modi di appiccicarsela ai denti. Capelli biondi, viso lungo e stretto, occhi truccati di nero e cerchiati di blu a causa delle occhiaie. È probabile che non dorma da un mese e mezzo e che vada avanti a bevande energetiche da due per poter fare questa vacanza.Devo fingere che vada tutto bene così entrambe saranno felici e faranno la vacanza di cui parliamo da mesi e che le elettrizza come niente le elettrizzava da anni. Non devo fare l’egoista e devo semplicemente preparare la valigia. Pensandoci bene, la sto facendo troppo lunga. Sono anche andata dall’estetista due giorni fa, quindi è evidente che ho voglia di partire. Magari non completamente evidente, ma lo è. 
«Sofi, che hai intenzione di fare?» domanda la bionda masticante. Sono sicura che lo sguardo 
che mi riserva sarebbe capace di disintegrarmi, quindi alzo la testa e sorrido.

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L'AUTRICE
Monica Brizzi, nasce ad Arezzo, in Toscana, nel 1983. E' un'insegnate un po' folle e fuori dal comune. Quando si è sposata a 25 anni, la fede l'ha fatta tatuare direttamente sull'anulare, e il suo abito nuziale è di un bel colore bordeaux. La sua passione più grande è da sempre la scrittura. Nel 2014 pubblica il suo primo libro "Innamorarsi al tempo della crisi" e nel 2015 esce con la casa editrice Odissea Edizioni il suo secondo romanzo "Il mio supereroe". E' qui che volevo stare è la sua ultimissima opera che ha deciso di auto-pubblicare su Amazon.           
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DATE BLOG TOUR


11/04 - 1° tappaPresentazione romanzo, apertura giveaway e incipit
DOLCI&PAROLE
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13/04 - 2° tappaI luoghi della gita
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15/04 - 3° tappaRecensione
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18/04 - 4° tappa Intervista
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20/04 - 5° tappa – Estratto





GIVEAWAY

Per partecipare al giveaway basta seguire queste semplici regole:
1.   Mettere mi piace alla pagina Facebook dell'autrice: MONICA BRIZZI                               
2.   Mettere mi piace alla pagina Facebook dei blog che ospitano il Blogtour (LA MIA QUI) 
3.   Lasciare un commento con e-mail e rispondere alla domanda: qual è stata la gita più bella?


Il nome del vincitore verrà comunicato sulla pagina Facebook dell'autrice! 

10 commenti:

  1. Wow! Mi aveva catturata già dalla cover ma leggendo trama ed incipit non posso non essere curiosa di scoprirne di più! Partecipo molto volentieri! :D La mia email è: giuli.tognaccini@gmail.com

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    1. Ciao Giulia, grazie per la partecipazione!! ^^ Ti manca solamente rispondere alla domanda: qual è stata la gita più bella?
      Un mega abbraccio!

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  2. Oh, mi sono imbattuta per caso nella copertina di questo libro e appena ho letto che trattava di gite e ricordi di scuole superiori non ho potuto fare a meno di fermarmi!
    Potrei dire che la gita più bella forse è stata quella dell'anno scorso a Londra con le mie amiche o quella di qualche anno prima a Venezia per festeggiare la laurea di una di loro, ma sono tutti viaggi fatti da adulta e in piena indipendenza - dove bene o male sai cavartela da sola.
    No, se penso alla "gita" non può che venirmi in mente Vienna in quarta superiore: fortunatamente ero in camera con quelle che mi stavano più simpatiche della classe e quasi sempre stavamo lontane dalle altre. Eravamo tre classi in gita - due quarte e una quinta - e avevamo comunque tanta indipendenza: nel pomeriggio potevamo girare come ci pareva e ho dei ricordi bellissimi della via principale di Vienna piena di negozi e con tutte le altre che contavano su di me per il senso dell'orientamento - e per fortuna che era buono.
    Ho bei ricordi dei momenti trascorsi in stanza - eravamo appena fuori Vienna e avevamo tutte i brividi perché il nostro albergo non era distante da un cimitero e avevamo una luce in stanza che ogni tanto saltava, le urla che non abbiamo cacciato dallo spavento.
    E soprattutto non dimenticherò mai quella che è una delle mie migliori amiche ancora oggi entrare decisa in cucina con il trolley convinta che oltre quella porta ci fossero le scale che portavano alle stanze da letto.
    Quindi, con tutta questa nostalgia partecipo davvero volentieri - la mia email è lonely_dreamer@hotmail.it e seguo su Facebook come Alice Biolcati.

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    Risposte
    1. Carissima Alice, che meraviglia, ho letto tutto d'un fiato la tua gita e sono morta dal ridere quando la tua amica è entrata decisa nella cucina dell'hotel. Anche io in quarta superiore sono andata a Vienna! Meravigliosa!!
      Un abbraccio gigante

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  3. Anche io avevo già adocchiato la copertina di questo libro... ho apprezzato molto l'incipit e sono proprio curiosa di leggerlo per saperne di più.
    La mia gita più bella è stata senz'altro quella del primo superiore (ormai lontanta anni luce) ma essendo la prima adolescenziale mi sono divertita troppo anche perchè è stata una gita ASSURDA. Ho fatto il tecnico per il turismo quindi lingue e indovinate un po' dove ci hanno portato il primo anno? A TOLFA... no vabbè andate a vedere dov'è... un posto nel nulla dove ragazzi di 14/15 possono solo che spararsi, in più ci hanno portato a fare gli scavi sotto il sole e la nostra Prof. d'Italiano ha tipo rovinato un reperto :-O gente che è finita cadendo dentro gli escrementi, inciuci vari e per finire l'alloggio era un monastero...ahahah che gita fantastica ahahah
    Questa è la mia email gattolibraio@libero.it

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  4. Ciao, seguo il tuo blog e volevo invitarti al link party qui: http://lasoffittadiamelia.blogspot.it/2016/04/link-party-giveaway-birthday-blog.html?showComment=1460667779389#c8354451010250343066
    Elisa

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  5. Mi piace molto la trama di questo libro. non conosco l'autrice ma credo potrebbe piacermi molto. La mia mail è glialberidalibri@gmail.com e la gita migliore che ho fatto durante il liceo è stata a Monaco di Baviera, non tanto per il luogo di visita quanto per il divertimento con i miei compagni, non la dimenticherò mai! Ma la seconda più bella è stata proprio in Grecia al terzo anno!:)

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  6. Rosa con la sua recensione mi ha incuriosita tanto, perciò eccomi qua a commentare per provare a vincere una copia di questo libro. La gita più bella? Sono indecisa tra Spagna e Francia.
    In Spagna sono andata insieme ad un gruppo di amici e mi hanno ospitato un gruppo di persone del posto (Villanueva de la Torre). Che dire, un'esperienza bellissima, ho visitato tantissimi posti e per giunta ho anche compiuto gli anni lì, per la seconda volta (la prima avevo due anni <3). Quindi, nonostante l'emozione davanti alla Tour Eiffel, scelgo la Spagna perché è stata un'esperienza indimenticabile <3

    Ho messo mi piace con il profilo GIusy Divoratoridilibri c:

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    Risposte
    1. Piccolo contrattempo! FB mi ha bloccato il profilo Giusy Divoratoridilibri. Ho ri-cliccato mi piace come Giusy Piazza :)

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