"... Chi nella vita non conosce ameno una volta la
disperazione e non capisce quali cose
valgano veramente, diventa adulto senza aver
mai capito che cosa sia veramente la gioia"
Eriko.
Kitchen di Banana Yoshimoto
Recensione
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Red Banana Flower |
Tanto poetico quanto le storie scritte da
questa fantastica autrice. In Kitchen veniamo dolcemente invitati ad assistere
alle vicissitudini della protagonista Mikage (che si legge Mikaghe), la quale non se la passa totalmente bene per
via dell’improvvisa morte della nonna, alla quale lei teneva quanto una madre.
Ma il destino le riserba un incontro davvero
roseo, seppur qualche alto e basso, e presto le viene data una seconda
possibilità per ritornare a vivere grazie ad Eriko e il figlio Yuichi che
l’accolgono nella loro stramba famigliola. Ho adorato Mikage, la protagonista.
Adoro l'atmosfera tenera e delicata che si respira mentre si legge. Ho amato il
senso d'unione dato dalla scelta di voler stare insieme, che non è una
costrizione. I due personaggi non se lo dicono, ma si vogliono bene.
Il romanzo è suddiviso in tre parti: Kitchen, Plenilunio (o Kitchen 2) e Moonlight Shadow. Quest'ultima parte si stacca da tutta la narrazione, iniziando con una nuova storia e dei nuovi personaggi.
Leggendo si percepisce una forte influenza del
genere dei graphic novel e i manga nipponici. La miglior particolarità di
questo piccolo romanzo è sicuramente la capacità artistica della scrittrice nel
riuscire ad empatizzare gli stati d’animo della protagonista attraverso le
rievocazioni naturalistiche. Un esempio preso dal testo, verso la fine della
terza parte “Plenilunio”(o Kitchen 2):
“C’è una chiamata per lei. Resti in linea,
prego”.
Fuori dalla finestra si vedeva il giardino
dell’albergo, il prato scuro. E in fondo il cancello bianco. Oltre quello,
c’era la spiaggia fredda dove ero stata fino a poco fa, e il mare nero e
agitato. Il rumore delle onde arrivava fin lì.
E’ proprio
da questa capacità che l’autrice conquista il cuore del lettore.
Ma soprattutto
con la spensieratezza che è tipica dei suoi scritti e ci dona quasi un sanso di
benessere e tranquillità, parola dopo parola. Davvero incredibile.
Non
credo che valga 5 stelle poiché non si tratta di un capolavoro, ma se siete
alla ricerca di un libro che riesca a farvi perdere per un po’ il senso del
tempo, Kitchen fa al caso vostro!
Yuichi e Mikage nel film di Kitchen |
PS: Kitchen è il libro d’esordio di
Banana Yoshimoto, che le ha portato ad avere molto successo nel mondo e in
seguito alla stesura di molti altri libri, anche dei riconoscimenti e dei
premi. E' stato anche prodotto un film.
Io sono
stata fortunata, un giorno nei pressi di Novi Ligure, a trovarlo tra tanti
libri ad un mercatino dell’usato. Pagato solamente 1 Euro!
VOTO: 4 stelle /su 5
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Banana Yoshimoto è una grande autrice della letteratura contemporanea giapponese. È figlia di un importante regista del cinema giapponese, Yoshimoto Takaaki. La critica ha voluto vedere nella scelta del suo pseudonimo un' intenzione provocatoria nei confronti dell'immagine di impegno del padre, ma lei ha smentito dichiarando di averlo scelto in quanto attratta dalla bellezza del bijinshoo, detto anche red banana flower. La sua scrittura è fresca e nuova. La sua prima opera letteraria è "Moonlight shadow": la sua tesi di laurea. Gli stessi temi li ripropone nel suo primo libro effettivo "Kitchen". Lo stile della Yoshimoto è molto particolare, è una combinazione di ingenuità, sicurezza e disinvoltura con cui riesce a manipolare i generi senza cadere nel melodramma con i colpi di scena.
Io non ho mai letto nulla di Yoshimoto e mi accorgo sia una bella mancanza!
RispondiEliminaI suoi libri sono piuttosto corti di pagine, ma intensi e suggestivi. E poi si leggono anche in un giorno o due. Un'autrice fantastica. Poesia.
EliminaDi suo ho Arcobaleno, vorrei leggerlo al più presto *-*
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