Un
bel giorno di novembre, mi reco ad uno di quei mercati dell’usato accompagnata
dal mio ragazzo, che come suo solito è alla ricerca di vecchi fumetti ormai
dimenticati, o mai conosciuti dalla generazione giovanile di oggi. Mi aggiro
tra gli scaffali con un fare curioso, finchè, ad un certo punto, lo sguardo
cade sulla grande libreria posta davanti alle vetrinette delle macchine
fotografiche (che, per chi mi conoscesse bene, non mi lascio mai sfuggire l’opportunità
di scoprire nuove e antiche marche: la mia grande passione per la fotografia!).
Ed eccomi, poco dopo, a frugare tra centinaia di libri, alcuni appena arrivati,
altri in saldo già da diversi mesi. E poi, eccolo: Il giardino delle pesche e
delle rose, di Joanne Harris, già affermata e amata scrittrice, conosciuta per
il suo best seller mondiale “Chocolat” (il quale è stato anche un’adorabile
film nel 2000, nel quale ricordiamo le interpretazioni degli attori Juliette
Binoche e l’affascinante Jonny Depp).
Ovviamente,
trovando il romanzo in ottimo stato e per lo più scontatissimo, non ho potuto
trattenermi nel comprarlo (anche se effettivamente, i miei generi sono altri).
Recensione
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La
scrittura di Joanne Harris ha un non so che di particolare, riesce a ricreare
atmosfere magiche ed inebrianti, anche se dopotutto le sue storie non sono
cariche di suspance, o di una trama forte e determinante per il lettore. No, la
sua bravura sta nel sapere descrivere una situazione, sapori e profumi. Sembra
quasi di vivere le stesse emozioni dei protagonisti, di essere lì anche noi
come spettatori di vite intrecciate tra loro. Il giardino delle pesche e delle
rose, (titolo originale: “Peaches for Monsieur Curè”) è l’attesissimo seguito
di Chocolat, dove vede il ritorno nella piccola località francese di Lansquenet,
la protagonista Vianne Rocher, donna dalle mille sorprese e dal carisma
straordinariamente coinvolgente.
La
storia viene ripresa otto anni dopo agli avvenimenti accaduti a Lasquenet, dove
Vianne era giunta sospinta dal vento, e si era decisa ad aprire una Chocolaterie,
seguendo le antiche tradizioni delle sue origini.
Ora
il vento la sta chiamando nuovamente, e quando un giorno riceve una misteriosa
lettera di una sua cara amica ormai morta da tempo, capisce che è giunto il
momento di tornare in quel luogo dove tutto era cominciato.
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“V’là l’bon vent, v’là l’joli vent,
V’là l’bon vent, ma mie m’apelle…”
“Cosa aveva detto Armande?
Lasquenet avrà ancora bisogno di te.. E
ricorda: tutto torna” Armande
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E
qui Vianne ritorna. Il profumo delle spezie e del tè alla menta riempie l’aria,
donne vestite di nero camminano veloci a capo chino per le viuzze scoscese di Lasquenet, la nuova
comunità dei maghrèbins s’impone sempre più ogni giorno: qualcosa è cambiato, e
già si respira un’atmosfera diversa da otto anni prima.
Cosa
sarà successo?
Vianne,
insieme alle sue figlie, Annouk (ormai cresciuta e adolescente) e Rosette (nata
dal rapporto con Roux, il suo amato), tornano alla vecchia casa di Armande.
Photo di Lo Spilucchino |
Si
ritorna così ai pomeriggi estivi sulla Tannes, al rintocco delle campane di
Lasquenet, al profumo di cioccolata calda, ai sorrisi...
E
poi, il silenzio, le luci, il profumo della marmellata di frutta, un giardino
di rose che ha bisogno di cure e il Curè Francis Reynaud, che spinto dai suoi
doveri di parroco, cerca inesorabilmente di avvicinarsi ai Marauds, il
quartiere arabo, che lo disprezza e lo costringe lontano dai loro problemi.
Le
cose sono cambiate e nella tranquilla località di Lasquenet sono iniziate le
incomprensioni, le violenze, i segreti, il fuoco.
Vianne
Rocher si trova li per un motivo che ancora lei non comprende, ma Francis
Reynaud capirà poco a poco di aver bisogno del suo aiuto per ritrovare la
serenità di un tempo, anche se questo significherà allearsi con la sua peggior
rivale di sempre.
Segreti
velati e mai detti, nascosti sotto il niqab, ma che riaffiorano dagli sguardi
sfuggenti e impauriti delle donne. Una ragazza che ha deciso di gettare la sua
vita nella Tannes. Il suono malinconico del minareto, che richiama i musulmani
alla preghiera. La vecchia chocolaterie di Vianne bruciata da un incendio. Una
chiatta sul fiume che offre rifugio ad una donna Nera.
Joanne
Harris riesce a regalare personalità infrangibili e indimenticabili. Personaggi
che sembrano reali, quasi quanto gli animaletti immaginari delle sue figliole.
Il
giardino delle pesche e delle rose non si può dire che sia un capolavoro, ma
riesce comunque a travolgere un pubblico a cui piace vivere di sensazioni e di
particolari romantici, e naturalistici.
Punti forti del romanzo: la scrittura è scorrevole e rievocativa dei cinque
sensi. I
personaggi sono ben distinti e originali. La storia viene raccontata dal punto di vista di Vianne e di Francis Reynaud, ricreando diversi ambienti ed emozioni.
Punti
deboli del romanzo: la trama non si basa su una storia fortemente emotiva, ma
bada più ad avvenimenti che sembrerebbero non volere capitolare da nessuna
parte, tanto che i punti più salienti del romanzo si hanno verso la fine del libro.
VOTO: 3,5 stelle su 5
Consigliato davanti ad una
fetta di torta alle pesche o al cioccolato,
oppure davanti ad un gelato agli agrumi.
oppure davanti ad un gelato agli agrumi.
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