Flower era un titolo molto atteso nel panorama editoriale e, difatti, non per nulla la Newton ha scritto in copertina "Un successo mondiale". L'unica pecca? Aver sopravalutato questo romanzo: la poca originalità della trama, l'eccessiva sostanza del romanzo, i troppi colpi di scena, sebbene lo stile delle due scrittrici appaia molto scorrevole. Ma si sa: il troppo storpia. Ma ve ne parlo meglio nella recensione.
Recensione
Altro tema di cui se ne risente l'influenza, specialmente nel finale, è la consapevolezza per un adolescente appena uscito dal periodo scolastico di trovare una propria strada. La stessa Charlotte è convinta della sua scelta di andare a Standford e studiare medicina, ma la realtà è decisamente lontana da ciò che lei vuole per se. Appare confusa, disorientata e non sa cosa fare della propria vita. Ama disegnare e scatta fotografie qualche volta, ma si preclude queste opportunità come svaghi occasionali, senza ombra alcuna di una passione concreta. Solo nel finale vediamo una Charlotte più coscienziosa, caratterialmente indipendente. Ed è qui che il titolo ci appare come un'iconografia, un sinonimo di come un ragazzo debba trovare la sua strada per crescere, per sbocciare, esattamente come un fiore fa quando rivela i suoi petali per la prima volta. La rosa purpurea è un simbolismo della durezza della vita che non regala niente. Bisogna impegnarsi per raggiungere i propri obbiettivi. Per Charlotte l'incontro con Tate Collins vuol dire tante cose. Anche se per lo più il romanzo si perde in cose futili e superficiali, come il materialismo, la bellezza fisica, la moda, trascurando il vero senso sentimentale e poetico, escludendo la genuinità dell'amore e i piccoli momenti che definiscono davvero le personalità dei protagonisti.
Charlotte e Tate sono due personaggi controversi, hanno questi sprazzi di maturità che vengono contraddetti un attimo dopo. Lei afferma che il comportamento di Tate l'ha ferita troppe volte, quando in verità non succede nulla di eclatante e sconsiderato. Nulla per cui struggersi. Mentre Tate è innamorato dell'idea che Charlotte gli abbia cambiato la vita, che sia riuscita ad ispirarlo per la sua musica; ma non si percepisce la passione, nulla della sinergia profonda che contraddistingue il suo talento sinfonico. Ed è per questo che il lettore non capisce in che modo siano potuti crescere.
Per terminare, Flower è un libro dotato di potenzialità comunicativa, specialmente verso lettori meno maturi, ma che si disperde in una trama forse poco originale. Una lettura che fa passare delle buone ore, ma non indimenticabile.
LA COPERTINA è un progetto grafico di Sebastiano Barcaroli che pone in primo piano una rosa purpurea, simbolo del romanzo e di come le vicende della vita ci portino a fiorire e maturare.
LA COPERTINA è un progetto grafico di Sebastiano Barcaroli che pone in primo piano una rosa purpurea, simbolo del romanzo e di come le vicende della vita ci portino a fiorire e maturare.
LE AUTRICI
Elizabeth Craft, è una sceneggiatrice e produttrice e ha firmato, insieme a Sarah Fain, una serie young adult: Bass Ackwards and Belly Up.
Shea Olsen, vive e scrive in un piccolo paese di montagna in Oregon. Lavora come produttrice per una società cinematografica e condivide una casa con il marito, un cane di nome Diesel, e due gatti.
www.sheaolsen.com
Ciao Roby, bellissima recensione! Nonostante mi attirasse non ho preso in considerazione questo libro perché ho da poco terminato la dualogia di Natasha Boyd intitolata "Forever Jack". Si tratta più o meno della stessa storia: una ragazza appassionata d'arte ma senza un obiettivo preciso e un bellissimo attore in fuga da Hollywood si incontrano per caso e tra loro scoppia un amore travolgente. Mi è piaciuta parecchio e la consiglierei ma, ovviamente, leggere un libro quasi fotocopia non mi attirava. Ho l'idea che se un tema fa successo si tenda molto a marciarci sopra ma, a lungo andare, il lettore si stanca.
RispondiEliminaL'ho già sentita nominare la duologia di Forever Jack, da come ne racconti sembra bella. Flower purtroppo non mi ha attratto come avrei sperato, la storia è dispersiva e lenta, e ci si sofferma su delle cose superficiali come se fossero importanti. Si, hai ragione tu: il tema fa tendenza.
EliminaGreat read thanks for writing this
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