Recensione
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Mystic City si propone come una rivisitazione della ben
conosciuta opera Sheakspeariana, in modo originale e accattivante. Sebbene in
tutto questo vi siano solamente dei deboli rimandi, come può essere la rivalità
delle famiglie che caratterizza il romanzo di Romeo e Giulietta, Theo Lawrence decide di approfondire
maggiormente l’intrigo misterioso celato dietro le vicende, cuore pulsante di
tutta la storia che riesce ad attirare il lettore e indurlo a proseguire nella
lettura. Probabilmente il mistero, la suspance e il fatto che la protagonista
debba lottare per chi ama veramente, rende Mystic City un ottimo romanzo per
ragazzi, ma anche per adulti.
"Questo Mystic mi ha salvato la vita.
Dopo un attimo mi guarda e dice: - Stai bene? - La sua voce è
profonda e dolce come il miele. Sono scioccata dalla sua
bellezza. Occhi azzurri, non scuri come l'oceano ma limpidi
come il cielo terso. Capelli che sembrano accarezzati dal sole,
con qualche ciocca più scura."
con qualche ciocca più scura."
Ci troviamo in una
location molto particolare, in una New York alternativa e futura, la quale non
è poi tanto diversa dall’attuale. Infatti essa è governata e gestita dalle
figure più in voga e importanti della città, i Rose (nella quale fa parte Aria,
la protagonista) e i Foster, eterni rivali che decidono di unirsi per una buona
causa: il matrimonio dei figli Aria Rose e Thomas Foster. O almeno così può
sembrare all’inizio.
Interessante è tutto il contesto che ci viene descritto. New
York è divisa in due zone, l’alta città più potente, più ricca chiamata Aire, e
la bassa città Abyss, più sporca, povera e in degrado per via del
surriscaldamento globale che rende le temperature tanto elevate e l’innalzamento
dei mari un problema per la vita della popolazione.
Ad Abyss vivono i Mystic, persone ritenute pericolose per
via dei poteri straordinari, i quali ne vengono prosciugati dal governo per
ricavarne la fonte primaria: l’energia che da tempo ha sostituito l’energia
elettrica. Così la New York dei Rose e dei Foster si libra al dì sopra del
livello delle acque e della distrutta città di Abyss.
Il quadro completo della società ci viene narrato da subito
e viene esaminato man mano che si prosegue nella lettura, donandoci così la
sensazione di vivere noi stessi nella storia, di vedere con i nostri occhi le
strade, i locali, persino i mezzi di trasporto. La capacità di scrivere di Theo
Lawrence è semplicemente deliziosa.
Un linguaggio non troppo complesso seppur articolato e
coinciso. E’ soprattutto grazie alla scorrevolezza del testo che siamo indotti
a leggere fino alle ultime battute, e se da prima avevamo storto il naso per le
400 pagine che ci trovavamo davanti, dopo ci sorprendiamo della velocità con il
quale abbiamo divorato il romanzo.
Da subito la storia inizia con un’introduzione
che ci fa subito sospettare che qualcosa non vada. Aria non ricorda nulla di
ciò che è successo prima della sua overdose da Stic (una droga ritenuta
illegale e pericolosa) e questo ci fa immediatamente capire che ciò che
leggeremo della vita della protagonista, sapremo solamente verso la fine cosa è
successo in realtà. Il che, a dir il vero, non è nemmeno così difficile da
intuire. Aria si sta tutto d’un tratto per sposare, la data è stata fissata e
il suo futuro sposo ben altro non è che il figlio della famiglia rivale: Thomas
Foster. Bello come un principe azzurro, ricco e gentile. Ma nel cuore di Aria
non c’è quell’attrazione che lei si aspetta, spera che la memoria le possa
tornare presto per ricordare quali sentimenti ha provato per lui un tempo. Ma
tutto è strano e distorto, come se quella storia d’amore non l’avesse mai
vissuta, sebbene nella sua mente si susseguano delle immagini con un ragazzo
che lei non ricorda. In seguito si viene a scoprire fatti sconcertanti e verità
svelate solo in parte.
Un mistero che puzza di complotto e che si intuisce come
potrebbe finire, ma continuiamo lo stesso a leggere per assaporare l’emozionante
avventura della protagonista. Forse una qualità ancor più affascinante dei
personaggi che ci vengono descritti. Non fraintendete quest’ultima
osservazione. I personaggi sono piuttosto ben studiati, definiti nei loro caratteri
e nelle loro personalità, ma altrettanto molto distanti. Non li sentiamo sulla
pelle. Leggiamo le loro vicende come se stessimo analizzando un profilo su
Facebook, ma neanche con così tanto interesse. Personalmente ho trovato un po’
deludente l’evoluzione della storia romantica e del suo protagonista maschile,
Hunter. Ci si aspetta che abbia un carattere forte, coraggioso, dinamico ed
affascinate. Ma è come se ci venisse proposto con troppa sufficienza, invece
che con generosa vivacità. Effettivamente non c’è niente di vivace in questo
personaggio, purtroppo. Ed è per questo che il romanticismo dietro tutta la
trama perde un po’ di colore e non riusciamo ad assaporarlo come vorremmo. Ma
dopotutto non ci si può aspettare tanto da uno scrittore maschile, che con la
sua mente ha pensato per lo più a rendere il romanzo un genere per tutti,
ragazzi compresi.
Notoriamente, non si
può dire che le scelte stilistiche di Mystic City siano da buttare, anzi. Un ottimo romanzo con un’ottima copertina, disegnata da Cliff
Nielsen. Assolutamente fantastica. Non nascondo il fatto che il romanzo mi
abbia attratto molto per la cover, ma dopotutto chi non lo sarebbe?
"Il vento mi strappa il respiro e si porta via il mio grido, mi solleva la gonna
e mi spazza i cappelli sulla faccia. Hunter affonda le dita nelle mie spalle, mi tiene stretta,
come fossimo un unico corpo che va incontro alla morte in caduta libera.
Accade tutto così in fretta che non ho neanche il tempo di
dirgli: - ti amo -"
e mi spazza i cappelli sulla faccia. Hunter affonda le dita nelle mie spalle, mi tiene stretta,
come fossimo un unico corpo che va incontro alla morte in caduta libera.
Accade tutto così in fretta che non ho neanche il tempo di
dirgli: - ti amo -"
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VOTO: 4 Stelle /su 5
VOTO: 4 Stelle /su 5
E voi cosa ne pensate? Avete letto Mistyc City? Cosa avete trovato più intrigante e cosa meno?
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L'autore
Theo Lawrence è nato nel 1984. Laureato alla Columbia University e alla Juilliard School, ha un master in letteratura alla Fordham University e vive nel Manhattan Upper West Side. Il suo appartamento è pieno di fotografie di cani bassotti.
Questo libro a me non è piaciuto molto. Nulla da ridire sullo stile, molto scorrevole, ma l'autore non è riuscito a caratterizzare come si deve i suoi personaggi. Inoltre secondo me ci sono anche buchi nella trama :/ io non credo che leggerò il seguito!
RispondiEliminaAnche io ho percepito la stessa cosa a proposito di buchi nella trama e dei personaggi.
EliminaNon l'ho letto, ma mi incuriosisce ^^
RispondiEliminaCiao, ti ho nominato alla Liebster Award.
RispondiEliminaDi cosa si tratta? È un premio che viene conferito da blogger ad altri blogger, con lo scopo di farli conoscere nella rete e per far sì che a loro volta promuovano altri blog che li hanno colpiti. Se ti va di partecipare devi rispondere alle domande che ho posto nel mio blog. Qui c’è il link: http://camminando-tra-le-pagine.blogspot.it/2015/03/liebster-award-2015-2.html
Ciao carissima Frency,
Eliminaconosco bene il liebster award. Mi aveva già nominata Jessica qui sopra. Ma grazie comunque. Appena troverò un attimo di tempo per scrivere il post, parteciperò volentieri. Grazie mille. Un abbraccio